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Più grande del cielo

Virginie Grimaldi, E/O editrice

Ex libris - Elisabetta Bolondi 28/02/2025

Più grande del cielo Più grande del cielo La penna leggera ma mai superficiale, lo stile scorrevole, le trame accattivanti sono quanto caratterizza  ciò che ha reso la scrittrice di Bordeaux, Virginie Grimaldi,  l’autrice francese più letta negli anni venti di questo secolo, tanto cupo e dunque desideroso di un po’ di ottimismo: tradotto per E/O da Alberto Bracci Testasecca, il romanzo “ Più grande del cielo” mette in scena due personaggi, che ogni mercoledì si incontrano casualmente nella sala d’aspetto del dottor Chaumet, uno psicoterapeuta. Non si conoscono, arrivano nello studio con un fardello di pene, ciascuno la sua: Elsa è divorziata, ha un figlio, Tristan, che ha scoperto da poco di essere gay e la maltratta;  inoltre, ha appena  perso  l’amatissimo padre e il dolore le rende la vita insopportabile; piange spesso, vuole rimanere da  sola, non sopporta neppure il lavoro, è impiegata in una agenzia funeraria, è aspra con chi le sta intorno: davvero pochi ormai le sono rimasti. Vincent Picard è un romanziere di grande  successo insperato: neppure lui riesce a spiegarsene le ragioni.  Divorziato da Anais, padre di due bambine preadolescenti, sempre in ritardo, ha avuto molte storie femminili ma non riesce a trovare pace ed equilibrio affettivo, sempre in fuga da sé e dagli altri. Scrive ovunque, arrossisce, perde treni, cambia casa editrice, fedele alla sola editor Mathilde, che lo segue e ne sopporta le contraddizioni.
 
L’incontro dei due, Elsa e Vincent, avviene in modo sporadico, oltre all’appuntamento dal terapista non hanno molte altre  occasioni, ma...Una serata di pioggia , sciopero dei treni, blackout elettrico, costringono Vincent a rivolgersi proprio a Elsa, di cui ricorda l’indirizzo. Lei lo riceve malvolentieri, bagnato come un pulcino, affamato, imbarazzato. Trascorrono lunghe ore insieme, parlano, bevono, si riscaldano, sentono musica, trovano una insperata sintonia . Poi si augurano la  buona notte, sul  divano lui, nella sua camera lei. La mattina dopo Vincent parte presto, le manda un messaggio whattsapp, non avrà risposta. Tre anni dopo,  ecco una nuova puntata della storia, quella definitiva. Il romanzo mette insieme il mondo dell’editoria, delle fiere letterarie, delle ansie per le classifiche con gli editor in fibrillazione, dei firma copie dove lettori compulsivi, lettori nevrotici, lettori senza nulla da fare, critici severi, distruggono scrittori invidiati perché troppo ricchi e divenuti troppo famosi. Vincent,  fotografato sulle pareti  dei bus cittadini, riceve da una lettrice il commento acido, “Certo che Photoshop fa miracoli”…una delle battute più ironiche del libro. Una storia d’amore e di libri, di incontri e di perdite,  di lutti irrisarcibili e anche indicibili,  che però, alla fine, attraverso gesti di tenerezza, di dolcezza, riesce a decollare regalando ai lettori, così ben descritti dall’autrice, che mostra di conoscere molto bene quei meccanismi stritolanti del mondo dell’editoria, qualche momento di divertimento, di leggerezza,  di empatia, di commozione. Ci sa proprio fare Virginie Grimaldi, regalandoci personaggi costruiti con sapienza e amore che aiutano lettori distratti ad apprezzare storie raccontate con le parole, non con le sole immagini: la rivincita della letteratura sulle fiction tv.
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