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La primogenita
Sonia Milan, Garzanti - 2024
Ex libris - Elisabetta Bolondi 29/11/2024
La primogenita
La scrittrice appassionata di storia Sonia Milan pubblica per Garzanti un lungo romanzo che ricostruisce attraverso le vicende di una serie di donne che hanno in comune il nome di un fiore, la storia che ha attraversato Italia e Francia, Roma e Parigi, a partire dal 1831, quando l’epopea raccontata da Milan inizia, fino ai nostri giorni, nella Roma del gennaio 2024. Davvero complicato raccontare la trama di questa storia familiare vista con gli occhi di una serie di donne che si sono tramandate il nome e soprattutto un prezioso medaglione che reca un motto, Floreat in adversis, che scandirà tutte le fasi che le protagoniste attraversano nel racconto, frutto di un lavoro di ricerca, che l’autrice affronta con mano sicura, pur affermando che il suo resta un romanzo di fantasia. Ho letto con attenzione i vari ritratti di donna che emergono dalle pagine del libro, a cominciare da Ortensia, la cui madre morta di parto l’abbandona ad un frate, che la farà crescere in convento. Unica ricchezza, il famoso medaglione che fa da fil rouge dell’intera narrazione. Ortensia fa la cameriera in un bordello di lusso, ma per sopravvivere accetta l’invito a divenire infermiera per curare i tanti feriti che le battaglie che si stanno svolgendo durante i travagliati mesi della Repubblica Romana del 1849. La principessa Cristina Belgioioso, giunta da Milano, ha messo su un ospedale che sopravvive grazie alle elargizioni della stessa Cristina, alla sua infaticabile volontà di prestare soccorso a tutti i feriti, amici e nemici, contando sul volontariato delle donne romane che accorrono in massa ad aiutare il tentativo di creare a Roma, sotto l’egida di Mazzini e Garibaldi, una vera repubblica indipendente, con una Costituzione che farà da modello a quella della Repubblica italiana di cento anni dopo. Ortensia dunque, che si innamora del medico francese Olivier Picard, assiste alla morte di un anziano svedese che prima di spirare pronuncia un nome femminile che ritornerà nelle ultime pagine del romanzo a chiudere il cerchio di questa incantevole ricostruzione.
Da Roma la vicenda si sposta a Parigi, durante la Comune, che purtroppo soccomberà nel sangue. La primogenita della coppia, Camélia, che ha ricevuto a dodici anni il medaglione fiorito, vorrà essere giornalista, aspira ad una vita libera, anche se innamorata del bel Marcel che ha tentato di salvare da morte sicura durante le stragi della Comune, che non l’ha perdonata. Sposa il musicista Jean Michel, e la loro figlia primogenita, la bellissima Violette, vive nella Parigi della Belle Epoque; vuol fare la ballerina, conosce uno squattrinato pittore bohémien, avrà una figlia illegittima, Lilium, che una volta adulta si innamora di un italiano, Alberto, e rientrerà in Italia. A Nettuno, poco lontano da Roma, inizia la nuova vita della francese che sogna di diventare una stilista di moda. La Prima guerra mondiale le porterà via il marito, e lei crescerà da sola la piccola Erica. Seguendo la storia del 900, dall’affondamento del Titanic alla tragedia della Prima guerra mondiale, dall’avvento del fascismo al delitto Matteotti, dall’antifascismo degli esuli in Francia alle leggi razziali e all’alleanza con il nazismo hitleriano, le donne con il medaglione ne attraversano tutte la fasi, mentre una dama ottocentesca che profuma di lavanda appare in sogno, o forse è realtà, alle varie primogenite interpreti di una saga familiare straordinariamente evocativa: dopo Erica, Stella Alpina, che vive a Roma tra il 1977 e il ’95, negli anni di piombo del terrorismo, e sua figlia Iris, che nel 2019 tenta l’operazione più complessa, una tesi di laurea che ricostruisca con ricerche e documenti questa intricata ma coinvolgente storia. Riguardando a lettura finita le oltre 400 pagine del libro, ho capito che la passione per la grande storia, l’ha portata ad affrontare una storia al femminile di donne coraggiose, protagoniste di vicende private dolorose, ma pronte a sfidare pregiudizi e moralismi, convinte del proprio ruolo nel mondo a dispetto delle enormi difficoltà incontrate: storie d’amore, ma soprattutto di passioni civili, di impegno nel lavoro, aspirando a divenire ballerine, come Violette, o giornaliste, come Camélia, o sarte negli anni in cui si affermava Coco Chanel, come Lili, o ancora fotografe, come Stella, o storiche come Iris. Dall’esempio di Cristina Belgioioso, apripista di un modello femminile autonomo alla metà dell’800, fino ad arrivare ai nostri giorni, quando l’affermazione del ruolo delle donne sembra ormai consolidato, ma non sempre. Sonia Milan è riuscita a raccontare in un romanzo storia e costume, cultura e ignoranza, pittura, danza, musica, moda, società in continua mutazione, violenza maschilista e voglia di libertà, pieno di ritratti femminili di grande intensità. Curato e scorrevole dal punto di vista letterario, il libro affronta temi complessi con sicurezza, fondato com’è su fonti documentate, che si mescolano con leggerezza a personaggi di pura fantasia. Consegnandoci un romanzo di forte attualità.
Da Roma la vicenda si sposta a Parigi, durante la Comune, che purtroppo soccomberà nel sangue. La primogenita della coppia, Camélia, che ha ricevuto a dodici anni il medaglione fiorito, vorrà essere giornalista, aspira ad una vita libera, anche se innamorata del bel Marcel che ha tentato di salvare da morte sicura durante le stragi della Comune, che non l’ha perdonata. Sposa il musicista Jean Michel, e la loro figlia primogenita, la bellissima Violette, vive nella Parigi della Belle Epoque; vuol fare la ballerina, conosce uno squattrinato pittore bohémien, avrà una figlia illegittima, Lilium, che una volta adulta si innamora di un italiano, Alberto, e rientrerà in Italia. A Nettuno, poco lontano da Roma, inizia la nuova vita della francese che sogna di diventare una stilista di moda. La Prima guerra mondiale le porterà via il marito, e lei crescerà da sola la piccola Erica. Seguendo la storia del 900, dall’affondamento del Titanic alla tragedia della Prima guerra mondiale, dall’avvento del fascismo al delitto Matteotti, dall’antifascismo degli esuli in Francia alle leggi razziali e all’alleanza con il nazismo hitleriano, le donne con il medaglione ne attraversano tutte la fasi, mentre una dama ottocentesca che profuma di lavanda appare in sogno, o forse è realtà, alle varie primogenite interpreti di una saga familiare straordinariamente evocativa: dopo Erica, Stella Alpina, che vive a Roma tra il 1977 e il ’95, negli anni di piombo del terrorismo, e sua figlia Iris, che nel 2019 tenta l’operazione più complessa, una tesi di laurea che ricostruisca con ricerche e documenti questa intricata ma coinvolgente storia. Riguardando a lettura finita le oltre 400 pagine del libro, ho capito che la passione per la grande storia, l’ha portata ad affrontare una storia al femminile di donne coraggiose, protagoniste di vicende private dolorose, ma pronte a sfidare pregiudizi e moralismi, convinte del proprio ruolo nel mondo a dispetto delle enormi difficoltà incontrate: storie d’amore, ma soprattutto di passioni civili, di impegno nel lavoro, aspirando a divenire ballerine, come Violette, o giornaliste, come Camélia, o sarte negli anni in cui si affermava Coco Chanel, come Lili, o ancora fotografe, come Stella, o storiche come Iris. Dall’esempio di Cristina Belgioioso, apripista di un modello femminile autonomo alla metà dell’800, fino ad arrivare ai nostri giorni, quando l’affermazione del ruolo delle donne sembra ormai consolidato, ma non sempre. Sonia Milan è riuscita a raccontare in un romanzo storia e costume, cultura e ignoranza, pittura, danza, musica, moda, società in continua mutazione, violenza maschilista e voglia di libertà, pieno di ritratti femminili di grande intensità. Curato e scorrevole dal punto di vista letterario, il libro affronta temi complessi con sicurezza, fondato com’è su fonti documentate, che si mescolano con leggerezza a personaggi di pura fantasia. Consegnandoci un romanzo di forte attualità.
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