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La bambola di porcellana
Kristen Loesch, Marsilio 2024
Ex libris - Elisabetta Bolondi 22/11/2024
La bambola di porcellana
L’esordiente scrittrice americana Kristen Loesch, che ha studiato Slavistica a Cambridge, ha pubblicato per Marsilio il romanzo “La bambola di porcellana”: storia intrigante e complessa, talvolta infatti il lettore stenta a seguire tutti i passaggi, i colpi di scena, le scoperte, le intuizioni, che l’autrice mette in campo nel racconto che ha origine nella Londra degli anni ’90 del Novecento, dove incontriamo Rosie, una studentessa che vive ad Oxford ma visita ogni mese sua madre a Londra: madre e figlia sono fuggite dalla Russia quando Rosie/Raisa aveva dieci anni, perché qualcuno era entrato in casa e aveva sparato uccidendo il padre e la sorella Zoja. Poi le due, aiutate, erano riuscite a riparare in Inghilterra. La madre, Katia, portava con sé un quaderno dove erano raccolte fiabe tradizionali russe in ordine sparso, e una bambola di porcellana, che faceva parte di una collezione di varie bambole, dipinte a mano, che lungo lo svolgimento della trama avranno un loro motivo. Rosie è fidanzata con Richard, che sposerà presto, tuttavia l’incontro con Aleksej Ivanov, un vecchio russo, famoso scrittore, autore de “L’ultimo bolscevico”, in procinto di tornare in Russia, le chiede di farle da assistente nel suo viaggio di ricerca storica che farà in cerca di segreti troppo a lungo nascosti, circostanza che cambierà i suoi progetti. Poi la narrazione si sposta a Pietrogrado, nel 1915. Qui incontriamo la vera protagonista di questa lunga e dolorosa storia, Antonina, che per il resto del libro verrà chiamata Tonja. E’ una giovanissima figlia di piccola nobiltà della provincia di Tula, che andrà sposa a Dimitri, un nobile di Pietrogrado che abita in un sontuoso palazzo. La giovane donna è prigioniera del lusso della casa piena di servi e di ricchezze, trattata come un oggetto, infelice, finché non incontra Valentin, un giovane agitatore politico seguace di Lenin, che si sta preparando alla Rivoluzione che da lì a poco sconvolgerà la vita di tutti, con l’abdicazione dello Zar Nicola II e l’avvento del regime leninista. Molto difficile seguire la storia doppia, quella di Rosie/Raisa alla spasmodica ricerca della sua storia familiare, del mistero che ne ha preceduto le poche vicende che solo lei ricorda, la presenza della sorella Zoja, che aleggia in forma fantasmatica, mentre ignora chi sia davvero Aleksej, e anche l’uomo che le viene messo al fianco, Lev, visto che nella Russia del 1991 non si può girare da soli. E quella di Tonja, attraverso le cui vicende ripercorriamo tutta la storia della Russia, poi Urss, fino ala caduta di Gorbacev. La parte più angosciosa di questa rievocazione in forma romanzesca è l’assedio di Pietrogrado/Leningrado, quando gli abitanti della città rischiarono in molti di morire di fame, compresa Tonja che per sfamare i suoi figli compì gesti estremi. Non meno tragico il racconto delle deportazioni dei nostri protagonisti nel Nord, il Mar Bianco, in quelli che poi impareremo a chiamare Gulag, non dissimili dai lager nazisti per ferocia e violenza inaudita. Il filo rosso che unisce queste storie di diverse generazioni di donne sono le pagine scritte a matita di una serie di racconti, forse una scrittura in codice per evitare la feroce censura, di cui fino alla fine del libro non sappiamo chi ne fosse l’autore: “In un regno lontano, in una terra dimenticata”……così cominciano queste fiabe misteriose, smarrite per lungo tempo, ritrovate alla fine nascoste dentro la testa della bambola di porcellana, un simbolo di resistenza, di continuità, di grande amore che sottende tutto il racconto: amore eterno tra Tonja e Valentin, tra madri, figli, nipoti, malgrado la violentissima tempesta della Storia che li ha travolti tutti. Libro che vi affascinerà e soprattutto sorprenderà i lettori fino alle ultime bellissime pagine. Tradotto dall’inglese da Valeria Raimondi, il romanzo della Bambola non vi abbandonerà per lungo tempo, tanti sono gli echi e le risonanze che sa suscitare in chi di queste vicende ha conosciuto soltanto piccole parti.
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