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La malnata

Beatrice Salvioni, Einaudi Stile Libero - 2023

Ex libris - Elisabetta Bolondi 28/04/2023

La malnata La malnata Einaudi Stile Libero propone il romanzo d’esordio della scrittrice di Monza, non ancora trentenne, Beatrice Salvioni, diplomata alla scuola di scrittura Holden. Bella storia, originale ambientazione, ottima ricostruzione storico-sociale, personaggi ben approfonditi sono la caratteristica del libro. Anche qui, come nella “saga” di Elena Ferrante, le protagoniste sono due ragazzine preadolescenti, provenienti da ambienti opposti, che difficilmente si sarebbero incontrate; ma la seria e diligente Francesca Strada, è incuriosita dalla fama della Malnata, una coetanea nota perché considerata dai concittadini alla stregua di una piccola strega: quando era ancora piccola forse aveva spinto giù dalla finestra il fratellino che le era stato affidato, forse portava male, forse i suoi anatemi procuravano disastri. Siamo a Monza nel 1935, il fascismo in città è potente e indiscusso, tutti sono inclini ad adeguarsi alla disciplina del partito unico, il duce è presente nella testa di tutti i bravi borghesi che festeggiano con entusiasmo la dichiarazione di guerra all’Etiopia, per cominciare la politica coloniale destinata al disastro. La famiglia di Maddalena Merlini, così si chiama la coraggiosa ragazzina dalla personalità ribelle e dal carattere determinato, è in miseria: il fratello Ernesto, malgrado il posto alla fabbrica Singer, è costretto a partire per l’Africa, lasciando le sorelle e la madre senza mezzi; stava per sposare la sartina Luigia, che lo aspetta. Il clima in casa Merlini è allegro, e Francesca, che dopo diversi tentativi si è fatta amica della Malnata, viene accolta nella casa di periferia con calore che in casa non riesce a trovare: il padre sempre al lavoro in un cappellificio di sua proprietà, la madre vistosa e conformista, legata ad un potente del posto, il fascista Colombo, padre di due ragazzi che entreranno nella storia in posizione centrale. Il clima che si respira in città, tra parate e gagliardetti, in una scuola dove l’indottrinamento fascista è totalizzante, dove il maschilismo regna incontrastato e le donne, ragazzine e adulte, sono solo strumenti di piacere per maschi affamati e violenti, cresciuti in una cultura segnata da una feroce misoginia che il governo incoraggia, fa emergere come sovversiva la giovane Maddalena.
 
Lei sfida tutti, si comporta come una selvaggia, anche se vorrebbe affetto e giustizia; Francesca è la sua unica amica, le due ragazze imparano l’una dall’altra, in una continua sfida che le vede solidali di fronte ai soprusi, alle falsità, alle accuse causate dai pregiudizi che la Malnata subisce. C’è molto sangue in questa storia, ferite, violenza, morti precoci. Il fiume Lambro, che attraversa la cittadina, è il muto testimone dei giochi dei ragazzi ma anche della violenza che attraversa le giovani vite dei protagonisti. Una scena centrale del libro, la corsa automobilistica del Gran Premio che si svolge nell’autodromo  di Monza, che  avrebbe visto gareggiare Tazio Nuvolari alla guida di un’Alfa Romeo della scuderia Ferrari, contro un pilota tedesco alto e biondo, è la esemplificazione  della sfida che dopo poco vedrà l’Italietta fascista soccombere di fronte  alla potenza nazista. Francesca, la narratrice, sa a memoria il decalogo della Piccole italiane, è bravissima a scuola, si veste come una signorina perbene, ma butta tutto all’aria per l’amicizia, la stima, l’affetto, l’ammirazione che nutre per Maddalena. Per lei mente, rinuncia, fugge, tradisce, accetta di vivere secondo altri principi. Mandarini e ciliegie, una colomba Motta con la crema di mascarpone, un abito da sposa che non servirà, oche a cui tagliare la lingua, Ave Maria e Padre Nostro recitati come un mantra per combattere la paura, costruiscono elementi narrativi salienti di questa storia di grande affetto fra due ragazze che vivono in un contesto difficile, pieno di ostacoli e di ingiustizie che insieme affrontano con enorme coraggio. L’autrice ringrazia tanti, nella conclusione del libro, un doveroso omaggio a chi l’ha aiutata a diventare n.1 in classifica di vendite al suo esordio nella narrativa.
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