Poco mossi gli altri mari
Alessandro Della Santunione, Marcos y Marcos - 2023
Ex libris - Elisabetta Bolondi 21/04/2023

“Un pomeriggio, sempre sul finire del secolo scorso, mentre il mondo veniva travolto da un edonismo economico senza precedenti, ritenni opportuno informare la mia famiglia che Dio era morto, me lo aveva confidato il mio professore di filosofia”.Tra dialetto e lingua italiana, si alternano opinioni inquietanti sulla fede, sul monoteismo, sulle tradizioni religiose popolari, mentre emergono convinzioni che derivano dalla tradizione, sulla vita eterna, i miracoli, in un miscuglio di luoghi comuni, frasi idiomatiche, “Sono sempre i migliori che se ne vanno”…. Nella storia raccontata dallo scrittore c’è un po’ di tutto, dai rapporti di parentela intergenerazionali allo scorrere del tempo che va avanti “a fisarmonica”, in un continuo accelerare e frenare, rimpiangere e guardare al futuro, vivere e morire. Una serie di oggetti ci parlano di un tempo passato che sembra non finire, la 127 con l’autoradio, una radiolina sulla credenza, un frigorifero comunista, direttamente collegato alla Siberia, secondo le strampalate convinzioni dello zio Mario, un factotum senza età che tutti conoscono, tutti chiamano, tutti apprezzano. Tra le trovate più originali e surreali del libro, la presenza in casa della maialina Baby, una sorta di animale domestico che pone inquietanti interrogativi: “Costretto a vivere in spazi angusti e in mezzo ai propri escrementi, nessuno sa cosa accade veramente a un maiale prima di diventare un prosciutto”. I brevi capitoli dai titoli fortemente evocativi del clima che si respira nelle pagine della storia a tratti lirica, spesso metaforica che l’autore evoca; spesso ricorre il termine “Vecchio”: invecchiare, vecchie fotografie, “Anni dopo avevo raccontato a mia sorella questa idea delle cose che ti vengono da vecchio. Anni dopo che eravamo stati bambini. Ma da ragazza mia sorella diceva che non sarebbe mai invecchiata”.
Particolarità linguistiche sono la caratteristica che più colpisce in queste pagine: le previsioni metereologiche, presenti anche nel titolo, sono una sorta di linguaggio ambiguo ed indeterminato a cui ci siamo assuefatti senza capirne il reale significato….mari mossi, poco mossi, agitati, quadranti, medie stagionali, venti da sud est, “Fenomeni che succedono su cui noi non abbiamo controllo”; un libro assolutamente originale, ironico, profondo: metafora di un tempo difficile da decifrare, tra città e campagna, presente e passato, rimpianti e sogni. Il piccolo volume è candidato al Premio Flaiano.
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