Le linee storte di Dio
Torcuato Luca De Tena, Vallecchi - 2022
Ex libris - Elisabetta Bolondi 13/01/2023

Nelle oltre 400 pagine in cui la storia si sviluppa, ad ogni capitolo ci convinciamo di un’altra realtà, compaiono nuovi personaggi che negano quanto si era affermato prima, che ribaltano la situazione narrativa, che immettono nuovi sospetti nella trama che procede così verso un inatteso finale. L’abilità narrativa dell’autore che ci immette in una realtà da lager, dove veri mostri convivono con persone in via di guarigione. Il direttore Alvar, che detesta Alice è un innovatore, ha levato le sbarre alle finestre, permette le uscite e una certa libertà ai malati meno gravi, ma questo non evita che nella struttura avvengano suicidi e atti violenti. La legge Basaglia, del 1978, che rinnovava in Italia il trattamento dei malati di mente, sembra riecheggiare in questo romanzo molto duro e in certe pagine molto difficili, anche se l’intreccio è molto ben congegnato. I personaggi, sani e malati, schizofrenici e ossessivi, sono descritti con grande pietas cristiana, di cui la stessa Alice si fa interprete. Romanzo assolutamente singolare, la cui fama resiste verosimilmente nel corso dei decenni. Una novità per i lettori italiani. Il titolo, efficace, si riferisce alle storture che talvolta Dio/la natura, propongono agli umani: tema che induce profonde riflessioni di cui lo scrittore Torcuato Luca de Tena si fa interprete sensibile e profondo nel corso di tutto il romanzo, lungo e inquietante.
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