Lo scammaro avvelenato e altre ricette
L’ultimo romanzo di Gabriella Genisi, l’autrice pugliese della serie che ha per protagonista la commissaria Lolita Lobosco, che dirige la squadra omicidi alla questura di Bari, e che ha conquistato grande notorietà grazie al volto televisivo della bella Luisa Ranieri, pubblica ora un romanzo breve, piuttosto un lungo racconto che occupa metà del volumetto edito da Sonzogno: “Lo scammaro avvelenato e altre ricette”, appena uscito in libreria. Preceduto da un’epigrafe di Eduardo De Filippo, “Si cucine come vogl’ì”, il racconto parte da un insolito avvelenamento che porta alla morte di un sedicente scrittore, ospite nel Bed&Breakfast della sorella di Lolita, Carmela. Lei stessa viene accusata di aver cucinato un prelibato manicaretto, lo scammaro appunto, tra i cui ingredienti compare un peperone pieno di botulino che ha ucciso il malcapitato ospite, di cui la bisbetica Carmela si era invaghita: di fronte alla sua minaccia di lasciare la stanza che aveva fissato per qualche mese, la donna disperata per l’abbandono lo avrebbe avvelenato, ingelosita anche dagli sguardi ammirati che il povero Enrico Fasulo aveva rivolto a Lolita. La carriera della commissaria è in grave pericolo. La sorella infatti è stata arrestata perché contro di lei compaiono prove decisive, quindi Lolita viene estromessa dall’indagine e si mette ad indagare per suo conto, decisa a dimostrare l’innocenza della sorella; con lei aveva da sempre avuto un rapporto difficile, ma ora, di fronte a questa enormità, la sua competenza investigativa la porterà a smascherare chi ha davvero avvelenato con un peperone al botulino l’ignaro ed ingenuo scrittore. Piacevolissima la seconda parte del libro, il ricettario che elenca le ricette di Lolì, come viene chiamata confidenzialmente la commissaria. Antipasti, Primi Piatti, Piatti Unici, Secondi Piatti, Contorni, Sfizi Salati, Dolci, Sfizi di Frutta, Aperitivi, Dopopasto e Liquori: non manca proprio nulla nella ricchissima e colorita cucina pugliese che ci viene descritta nelle sue modalità operative: orecchiette, spaghetti all’assassina in varie forme, frittate, lasagne, tarallini, pastiere, tortani, risotti e lo scammaro, una sorta di frittata di spaghetti super condita da cui parte il racconto. La bella Lolita, jeans e scarpe Loubutin, dalle suole rosse e dai tacchi altissimi che sfoggia con leggera disinvoltura, brava e determinata nelle indagini, vive però una vita affettiva difficile: il suo carattere orgoglioso, la sua gelosia, non le permettono un rapporto sereno con Caruso, il poliziotto che si è trasferito a Manfredonia, lontano da lei, ma che, innamorato di lei, non vuole perderla. Che succederà nel prossimo episodio? Intanto buon appetito agli amanti dei panzerotti fritti al momento, come si conviene, dalle sorelle Lobosco. Mescolare cibi del sud e storie tempestose è davvero una ricetta vincente.